A “Non è l’arena” di mercoledì 10 novembre 2021 Giletti dà per legittimo che la donna sia sempre una Beatrice
di MammaDalla69

Sono stato di recente additato come orco per aver scritto una sceneggiatura di fantasia, tra il drammatico ed il thriller con venature erotico-sessuali, incentrata sul personaggio di Roberto Malone, alias Roberto Pipino, ex porno divo italiano da tempo ritiratosi dalle scene, perché le scene “spinte” sono tra lui e la sua vicina di casa, una quindicenne di lui invaghitasi come nel più classico amore a prima vista. In Roberto Malone, ovvero Storia di un porcospino italiano, di illustri madrigali e di copriletti infuocati non si parla solo di sesso e del rapporto tra lui e Sandrine, la quindicenne svampita, ma anche di ciò che fu il rapporto nella vita reale tra Roberto Malone e la sua ex moglie, nella sceneggiatura ribattezzata Adalgisa, che lo sfida a più riprese con l’intenzione di non contendere il proprio marito con Sandrine. Il thriller, il giallo è intrinseco alla storia il cui perno è proprio Adalgisa, e non Sandrine. E poi estrapolando le scene erotico-hard la trama non cambierebbe, come a voler dire che il sesso non è sempre una dominante o, se preferite, di uno stesso film su Roberto Malone si potrebbe realizzare la versione hard e quella per i palati più edulcorati.
Chiarito ciò, desidererei continuare il mio discorso, sperando che non rimanga un soliloquio, allacciandomi alla specificata puntata di “Non è l’arena”.
Per quasi un anno ho seguito con un certo interesse la trasmissione di Giletti in onda su La7, sia per quanto concerne il covid-19 che per quanto riguarda la violenza contro donne. Ed è proprio per quest’ultimo che ho notato che, spesso e sovente, lo studio si attornia di partecipanti a predominanza femminile, tra le quali spicca l’ex onorevole Nunzia De Girolamo, la quale dribbla elegantemente a situazioni in cui molte ragazze, anche minorenni, partecipino ai festini della Terrazza Sentimento a Milano al solo scopo di ingozzarsi di droga, lasciando che l’attenzione si focalizzi sull’inchiesta della magistratura che vede Alberto Genovese implicato per stupro. L’orco di turno.
Lo stupro declassifica l’uomo da virile ad abietto, rendendolo incapace di relazionarsi col sesso opposto, anteponendo la sua debolezza con un vile atto di forza.
E su questo non ci piove.
Quando però la donna è consenziente ad essere abusata, lasciandosi trasportare dall’eccitazione che il rapporto col suo o con i suoi partner implica, il fattore violenza non è in esso intrinseco.
Ed anche su questo non ci piove.
Quindi qualcuno dovrebbe spiegarmi perché se una minorenne, attratta da un cinquantenne, decidesse di avere consenzientemente rapporti sessuali con lui, lui debba essere additato come un orco?
Non mi venite a raccontare che per scopare, scusate il termine forte, bisogna aver compiuto 18 anni. Siete così sicuri che le vostre figlie non siano state già invogliate a pratiche sessuali prima di varcare la soglia della maggiore età? O che si siano “unite” solo col proprio fidanzatino? E che invece non scorrazzino già a destra e a manca?
Il sesso è un bisogno imprescindibile
Due cose sono importanti nella vita: mangiare e fare l’amore. Col primo il benessere è prettamente fisico, col secondo è soprattutto mentale. Non avete bisogno d’altro nella vita, credetemi: mangiare bene vi terrà in buona salute, fare bene l’amore vi renderà felici. Al diavolo hi-tech, belle auto e vestiti ultima moda. Non voglio mica un manichino per casa. Voglio una donna che sa di carne e ossa, di calore. Cosa me ne faccio di una sempre attaccata a scopare col cellullare?
”…travolgimi ancora, sei un vulcano che esplode e che tutto divora…” (Madame, Rodolfo Banchelli, 1984).
Un uomo che va con una prostituta minorenne è un orco
Quindi se il sottoscritto a 53 anni suonati decidesse di andare con una prostituta minorenne sarebbe un orco? Dato per scontato che chi lo fa, lo fa per sua scelta, la domanda è: lo fa per soldi? O perché le piace? O tutt’e due? Perché una banalissima età deve precludere talune situazioni? Quelle “poverine” (come spesso Giletti spiattella) devono davvero aspettare di compiere 18 anni per darsi da fare con un cinquantatreenne? E se le piace un ultrasessantenne? Chi o cosa decide quando e con chi si può avere rapporti sessuali? Una legge?
Da un lato il problema si risolverebbe se la prostituzione fosse legalizzata. Ma in un paese come l’Italia ove vige l’ecclesiastico, è più facile prendersela con i clienti delle prostitute multandoli per ingrossare le casse dello Stato, anziché legalizzarla perché si vorrebbe far credere che ciò coincida con il loro sfruttamento. Colpire il cliente che va con una prostituta equivale a castrare un uomo, perché lo si priva di uno di quei bisogni primari che tutti noi conosciamo: il sesso. E perché no, anche l’amore. Quanti sono i casi venuti alla ribalta di clienti che sposano una prostituta?
Salviamo le apparenze
Non possiamo porre limiti ai bisogni umani perché una legge dello Stato o morale lo stabilisce. La nostra vita diventerebbe un cappio al collo. Abbiamo ancora bisogno dei soliti discorsi retorici dove tutto funziona a meraviglia, ed invece non facciamo altro che nascondere le briciole sotto al tappeto? Salviamo il salvabile. Nonostante l’avvento di internet dove circoli sessuali viziosi sono finemente nascosti, molti restano ancora aggrappati al pinnacolo di una cultura perbenista e retrograda.
Sentitemi bene: se mi dovesse capitare una minorenne che consenzientemente vuole far l’amore con me, certamente non mi fermeranno le parole di un Giletti, o di qualcun altro che nel suo perbenismo ipocrita punta il dito contro l’orco di turno, quando magari proprio nelle sue fantasie sessuali spesso e sovente aleggia una minorenne Beatrice. Fare l’amore (scopare!) è un sacrosanto diritto di tutti e di tutte, e non c’è legge che tenga. Né tantomeno un’età. Dove è andata a finire la libertà sessuale tanto decantata?
Scopate, figlioli. Scopate, e sappiate amare e rispettare nella sua integrità la donna con cui lo state facendo. La violenza non paga. Una bella scopata, anche se a pagamento, paga…Eccome…Ve lo assicuro 🙂
P.S.: La foto di me con Giletti è un tarocco. Anche se palese, ho ritenuto doveroso doverlo specificare. Sotto c’era il bel faccino di Salvini.
Chi è MammaDalla69?
MammaDalla69, classe 1969, originario di Caserta, è uno scrittore e sceneggiatore con all’attivo tre di cinque libri pubblicati dalla Creampie Me Press tutti incentrati sulla sessualità, e regista di diversi documentari, horror ed un film hard. Dopo 10 anni, trascorsi in Cina come docente universitario di cinematografia, si stabilisce a Milano girovagando poi a zonzo per diverse città italiane sfoggiando i suoi libri. Strabiliante è stata la presentazione che si è avuta al L’Altro Cinema a Pescara, uno degli ultimi cinema a luci rosse che in Italia ancora resiste alle lobby delle piattaforme. Il suo “magazine” è incentrato di curioso meme bilingue (italiano-inglese), e si sfoglia come una rivista pulp.